Grandi manovre dentro la Sella del Diavolo

Partite le bonifiche dentro i serbatoi della Marina: ma l'area militare non doveva essere restituita alla città?

NdE
08/08/2016
Attualità
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Prima i sopralluoghi e poi la bonifica: ci sono grandi e riservate manovre dentro la Sella del Diavolo, scavata nell'immediato dopoguerra per costruire delle enormi cisterne di carburante. Quanche settimana fa sono iniziati i lavori, affidati a una ditta esterna, per la pulizia e bonifica delle cisterne dalle morchie dei combustibili. E' ancora presto per dire se anche le condutture, che arrivano fino agli altri serbatoi di Monte Urpinu (dismessi) e da lì all'aeroporto militare di Decimo abbiano bisogno di interventi. Ma la cosa più preoccupante è che non si colgono le ragioni di questi interventi, visto che l'impianto della Sella del Diavolo, dove in passato si favoleggiava ci fosse una base di somemrgibili, fa parte dei beni in dismissione nella trattativa intrapresa tra Soru e letta nel 2008. "Una trattativa che era giunta anche a risultati concreti, mai attuati", dice un compente del Comitato misto paritetico sulle Servitù militari che preferisce l'anonimato, "sta di fatto che la Regione non sta facendo proprio nulal per rientrare in possesso di quei beni". Per capirci, 31 ettari di Cagliari ossia l'intero colle di Sant'Ignazio devono essere consegnati  dal 2008 dalla Marina alla Regione. E invece nulla, se non fosse per l'ex Poligono di Calamosca, già nelle mani della Regione che lo ha destinato al nulla e non lo ha nemmeno consegnato al Comune.  Alla Marina, alla fine, resterà soltanto il faro e una piccola area circostante. Ma il condizionale è d'obbligo, vista la clamorosa inerzia di Villa Devoto (Cappellacci) e viale Trento (Pigliaru). Intanto i cagliaritani pagano altissimo il prezzo: una porzione vastissima e bellissima del suo territorio è stata un tempo nelle mani dei militari. Poi in quelle pubbliche. ma è come se non esistesse perchè nessuno può viverla. (NdE)  

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