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Benessere psicologico: un'utopia?

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La ricercatrice Carol Ryff ha riconosciuto il bisogno di uno strumento che misurasse il benessere psicologico. Dopo avere analizzato la letteratura sulla salute mentale, funzionamento ottimale, autorealizzazione, maturità, e sviluppo nel ciclo di vita, ha trovato 6 diverse aree attraverso cui misurare il benessere psicologico di una persona. Non so se siano esattamente la ricetta del benessere psicologico, ma ve le propongo qui come riflessione personale, così che ognuno possa guardare alla propria vita e iniziare a domandarsi se tutto va bene o se qualcosa si può migliorare.
1- Accettazione di sé: autovalutazione positiva
E’ la capacità di essere consapevoli di se stessi ed accettare sia i propri punti di forza che le proprie debolezze.
2- Senso di crescita continua e sviluppo
Ha a che fare con il senso di auto-realizzazione. Il senso di sviluppo continuo delle proprie potenzialità, di una crescita continua e del  riuscire a superare sempre nuove sfide sembra sia più importante che raggiungere un equilibrio statico in cui tutti i problemi sono risolti. Non deve avere a che fare per forza con il lavoro: può riguardare anche la sfera privata, gli hobbies, lo sviluppo delle proprie capacità ecc.
3- Sensazione che la propria vita abbia uno scopo e un senso
E’ legata alla conoscenza di sé; se ci si conosce si può capire quali scopi si desidera raggiungere nella propria vita e quale significato è per noi importante. Tutto questo può cambiare nelle diverse fasi della vita: sembra ad esempio che in età giovane sia più importante essere creativi e produttivi, mentre in età avanzata diventi più importante avere un benessere emotivo nelle relazioni. Comunque sia ovviamente per ogni persona questi elementi saranno diversi.
4- Senso di autodeterminazione ed autonomia
Tra questi sei è senz’altro l’indicatore di tipo più occidentale. Ha a che fare con la capacità di valutare se stessi secondo parametri propri, senza farsi condizionare dagli  standard altrui. Si pensi per esempio allo standard di bellezza irraggiungibile che viene proposto dalla società ed alla capacità, invece, di valutare se stessi secondo uno standard più oggettivo. Ha a che fare anche con la capacità di vivere autenticamente e con un senso di libertà rispetto a norme e dogmi imposti da altri, senza seguire per forza le credenze, le paure e le leggi della massa.
5- Avere relazioni di qualità con le altre persone
La capacità di provare empatia per le altre persone (cioè di mettersi nei loro panni, di capire cosa stanno provando o potrebbero provare in una certa situazione), la capacità di amare, di stringere legami di amicizia profonda. Le relazioni di qualità sono quelle che ci nutrono, che ci fanno sentire riconosciuti e in cui noi riconosciamo l’altra persona, quelle che, nonostante i normali problemi che ci possono essere tra le persone, ci danno comunque delle sensazioni ed emozioni positive e ci fanno sentire in grado di fidarci di quella persona. Al contrario le relazioni “tossiche” sono quelle che ci privano delle energie, che ci fanno sentire non riconosciuti, non nutriti, che minano la nostra autostima e la nostra capacità di entrare in relazione con le altre persone.
6- Capacità di gestire la propria vita e il proprio ambiente in modo efficace
La possibilità di gestire attività mentali e fisiche e di rendere il contesto in cui si vive adatto alle proprie esigenze e bisogni è una parte importante del benessere psicologico. Molti problemi di stress o di sindrome da burn-out, per esempio, sono legati all’incapacità o impossibilità di affrontare le richieste del proprio lavoro. La capacità di ricavare degli spazi e dei tempi per il proprio benessere, la possibilità di vivere in un ambiente a misura delle proprie esigenze, almeno minime, anche se non perfetto, fanno parte a pieno titolo della sfera del benessere psicologico della persona

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