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Questione stadio: nuova udienza per il 22 gennaio. Ecco il punto

Si preannunciano tempi lunghi per la vertenza in tribunale tra Cagliari e Clarin Tribune: prima udienza rinviata al 22 gennaio

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Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate. Questo è il dantesco monito – di attualità disarmante per quel che riguarda la vicenda Sant’Elia – che sarebbe giusto affiggere in ciascuno degli ingressi dello stadio cagliaritano, in modo tale che tutti i tifosi potessero farsene una ragione e mettersi il cuore in pace. Sì, perché il problema stadio per la società rossoblù sembra sempre più lontano da una conclusione o, ancor peggio, da un lieto fine.

Tempo fa proprio la nostra redazione (nell’articolo consultabile all’indirizzo web http://www.blogcagliaricalcio1920.net/notizie/news/194/clamoroso-al-santelia-la-clarin-chiede-al-giudice-il-sequestro-dello-stadio) vi aveva preannunciato che il 9 gennaio sarebbe stata una data spartiacque per la vertenza tra Cagliari Calcio e Clarin Tribune, contenzioso che di fatto ha bloccato e continua a bloccare ogni parvenza di progresso e di sviluppi in merito: in tale data, infatti, si sarebbe dovuta tenere la prima udienza della causatra le due società. Come ricorderete, la Clarin in sostanza chiede il sequestro del Sant’Elia (più precisamente, della zona che dà accesso alle tribune di tubi innocenti, per la quale la Cagliari Calcio avrebbe utilizzato materiali sottratti indebitamente alla stessa Clarin, che quindi ne rivendica la proprietà).

A tutto ciò si aggiungono, poi, altri conflitti derivanti da situazioni extracalcistiche riconducibili ai lavori tenuti in occasione della venuta di Papa Francesco a Cagliari.
Ma tutto si è bloccato ancor prima di cominciare, poiché la società di Cellino ha presentato un ricchissimo fascicolo di memorie che ha spinto l’avvocato Lombardi, rappresentante della società laziale, a chiedere legittimamente il rinvio dell’udienza in modo tale da poter leggere per intero tutta la nuova documentazione apportata dalla società di Viale La Playa.

Tutto in conformità con quanto previsto dalla legge italiana, ci mancherebbe. Ma agli occhi dei tifosi (e non solo) questo rinvio non può che apparire come l’ennesimo buco nell’acqua che, di fatto, costituisce un ulteriore ritardo verso la tanto agognata soluzione del problema stadio. Un ritardo che va ad aggiungersi alle lungaggini e ai fastidiosi cavilli burocratici che sinora hanno caratterizzato l’affaire Sant’Elia.

Al peggio non c’è mai fine, dice il proverbio. Immaginiamo, allora, che i tifosi del Cagliari (i quali, in quanto italiani, sanno come funziona la giustizia nostrana e quali siano solitamente i suoi tempi) si stiano già mettendo l’anima in pace: i tempi bui non sono per niente finiti.

E presumiamo anche che quei pochi fortunati sostenitori rossoblù che riusciranno ad accaparrarsi i biglietti per questa e per le prossime partite di campionato, in fondo, un po’ di speranza la lascino davvero prima di entrare al Sant’Elia.

 http://www.blogcagliaricalcio1920.net/

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