I momenti del pasto e post parto sono densi di emozioni e caratterizzati da un aspetto importante:
la stanchezza della mamma. Il parto richiede molta energia ed è possibile che sia in quel momento
che nei giorni successivi lei sia molto stanca e abbia difficoltà a gestire tutte le “richieste sociali”. In
questo caso è molto utile l’aiuto del partner o di nonni e amici, nel caso di una mamma single.
Quello che si dice del parto è che la donna abbia tre bisogni fondamentali: sentirsi al sicuro, non
sentirsi osservata e sentirsi libera di esprimersi senza inibizioni.
Partiamo dal principio che non tutte le coppie desiderano che il co-genitore assista al parto. Il
parto è un evento intenso e non tutti desiderano assistervi ed è bene non forzare da questo punto
di vista.
In generale quello che non è il caso che facciate in questi momenti è stimolare la vostra compagna
sul piano del ragionamento e della razionalità: se voi aveste un attacco di mal di pancia vi
servirebbe a qualcosa qualcuno che vi propone di calmarvi o vi chiede come state? Forse vorreste
solo essere lasciati in pace.
Cosa potete fare? Intanto chiedere alla vostra compagna se vi vuole vicino o vuole che ve ne
andiate, e non prenderla sul personale in questo secondo caso. Poi stare semplicemente con lei,
tenerle la mano se lo desidera, essere di supporto e protezione senza per forza fare qualcosa: lei
vi sentirà vicini comunque. Una cosa che potete fare è dare un confine a parenti e amici: a volte
al momento del parto si accalcano tante persone che vogliono tutte “essere d’aiuto”. Il risultato
può essere stressante per la donna. Il vostro compito sarà quello di cercare di capire se la presenza
di queste persone è buona per lei o se le crea ansia. In questo secondo caso potete gentilmente
chiedere loro di lasciare la stanza.
Se non c’è il partner questo ruolo può essere svolto da un familiare o un amico di cui la partoriente
ha fiducia.
Dopo il parto si ripresenta una situazione simile: tutti vogliono vedere il bimbo e fare visita. Non lo
fanno per male, è una cosa naturale, le persone esprimono così la felicità per il nuovo arrivato, che
anche loro hanno aspettato per nove mesi. Il rischio però è quello del cosiddetto “bagno di folla”.
Anche qui il partner, o il familiare o amico di fiducia nel caso della mamma single, entra in gioco
con una funzione fondamentale: quella di essere un aiuto attivo nel gestire i nuovi confini della
famiglia. La mamma sarà molto stanca e molto concentrata sul bambino ed è possibile che non
abbia materialmente la forza per fare fronte alla grande quantità di visite e per gestire il desiderio
di “dare consigli” di molte persone. Il partner può aiutare molto a gestire questa situazione. Può
dare dei confini alle persone troppo invadenti, chiedendo anche gentilmente di lasciare che la
mamma possa riposare o allattare il bambino, intrattenendo le persone per dare un po’ di respiro
alla compagna e si, anche gestendo l’invadenza di certe “zie Pine” che cercano di spiegare alla
madre che non sta allattando bene, che non sta prendendo bene in braccio il bambino, che non lo
ha vestito bene, che forse deve far analizzare il latte perché magari non è buono e via dicendo.
Ricordatevi infine che anche voi, come partner, avete bisogno di stare in pace con il vostro
bambino, di imparare a prendervene cura, di capire come relazionarvi a lui, di godervelo un po’
insomma. Due cari amici i primi giorni dopo il parto non erano andati a casa loro, ma si erano
rifugiati in una casetta al mare sconosciuta ai più, alla quale avevano accesso solamente i nonni.
Ora, non dico di arrivare a tanto, anche perché ogni coppia è diversa in questo, ma cercate di
prendervi qualche giorno di tranquillità per godervi l’arrivo a casa di questo bambino che per nove
mesi avete solo immaginato.
Potete dire chiaramente ai parenti che li chiamerete quando potranno venire a farvi visita. Se si
offendono non abbiate dubbi sulla bontà della vostra scelta: se fossero venuti vi avrebbero solo
infastidito!