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Gli immigrati senza alloggio verso la risoluzione

Liberati i portici di Via Roma

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E' bene precisare in premessa che a seguito di notifica dello status di protezione

internazionale, politico o umanitario, da parte della Questura, gli aventi diritto devono

obbligatoriamente abbandonare il Centro di Pronta Accoglienza di Elmas; devono poi

attendere per un periodo definibile verosimilmente in 20/30 giorni il permesso di

soggiorno elettronico rilasciato dal poligrafico di Stato, che attesta definitivamente la loro

condizione. Al fine di non abbandonare persone in evidente stato di fragilità personale e

sanitaria, garantire la sicurezza urbana, l'amministrazione comunale è stata chiamata a

costruire insieme alle altre istituzioni (Provincia, Prefettura, Questura) una rete di

protezione.

Attraverso appositi protocolli tra le istituzioni coinvolte e i soggetti

dell'associazionismo privato, (Prefettura, Provincia, Comune, Caritas) e con le risorse

erogate dalla RAS per l'emergenza umanitaria Nord Africa, le persone che hanno

abbandonato Elmas a seguito del riconoscimento dello status sono state ospitate in un

hotel cittadino per il periodo strettamente necessario alla consegna materiale del

permesso di soggiorno. Da quel momento termina l'ospitalità alberghiera.

E' stato garantito loro anche l'accesso al servizio mensa presso il Centro Comunale

della Solidarietà in Viale Sant'Ignazio

Al fine di garantire alle suddette persone l'accesso alle rete dei servizi territoriali e

la concreta fruizione dei diritti sociali, si è provveduto all'iscrizione anagrafica nel Comune

di Cagliari, indispensabile per l'iscrizione al SSN, assegnando una residenza anagrafica

convenzionale presso il palazzo comunale di Piazza de Gasperi. La residenza anagrafica

diventa uno strumento fondamentale per favorire l’uscita dalla invisibilità ed il godimento

dei diritti civili garantiti dalla Costituzione e la possibilità di usufruire dei fondamentali

servizi rivolti a tutta la cittadinanza , consentendo l’avvio dei percorsi di reinserimento

sociale necessario per il superamento delle situazioni di marginalità.

Le persone possono :

• inoltrare richiesta di inserimento allo SPRAR (Sistema di protezione per

richiedenti asilo e rifugiati): ciò garantisce per un periodo di sei mesi le

azioni di integrazione nel paese ospitante; la richiesta viene presentata

presso gli uffici della Provincia;

• decidere di partire qualora il progetto migratorio preveda il raggiungimento

di altre destinazioni; si provvede, quindi, al pagamento del biglietto di

viaggio e all'erogazione di un contributo per il soddisfacimento di bisogni

essenziali;

• accettare l'accoglienza predisposta dal comune nel proprio centro di

accoglienza. Si è provveduto, quindi, all'allestimento di spazi deputati

all'accoglienza dei titolari di status, presso il Centro Comunale della

Solidarietà, luogo nel quale operano i servizi sociali del Comune, al fine

di garantire un ricovero ai senzatetto e assicurare loro la possibilità di

instaurare relazioni umane significative.

I titolari dello status di rifugiato hanno diritto al medesimo trattamento riconosciuto

al cittadino italiano in materia di assistenza sanitaria e sociale.

Possono circolare liberamente sul territorio nazionale, possono aver riconosciuti i

titoli di studio ed avere libero accesso alla formazione e al lavoro.

Gli stranieri residenti nel territorio cittadino hanno inoltre, dopo un periodo di

cinque anni, la possibilità di accedere ai bandi per l'assegnazione degli alloggi disponibili

(nei limiti del 10%) (legge regionale 13/89).

Si ribadisce che oltre al sostegno offerto nel momento in cui alle persone è stato

riconosciuto lo status di rifugiato, quando un gruppo di persone ha deciso di non partire e

non fare richiesta per l'inserimento nel sistema di protezione, occupando i portici di Via

Roma, l'assessorato alle Politiche Sociali in collaborazione con la ASL8 ha potenziato il

servizio di protezione notturna per offrire un riparo alle persone in condizioni di

vulnerabilità sociale con forte rischio personale.

Ad oggi un gruppo di rifugiati è ospite del Centro comunale (12 persone circa).

Tutti usufruiscono del servizio mensa e del servizio docce.

Si è provveduto nei confronti delle persone che stazionano sotto i portici, in un

incontro il 17 febbraio, negli uffici della Questura, in collaborazione con il Questore, con la

responsabile del servizio SPRAR, della Caritas Diocesana, a ribadire le concrete

opportunità offerte:

• possibilità di accedere al sistema di protezione;

• possibilità di essere sostenuti, qualora decidano di partire;

• possibilità di accedere al centro di accoglienza.

E' stato sottolineato che non è permesso stazionare sotto i portici, che non possono

occupare le strade cittadine arrecando disagi alle persone.

Nella tarda serata di ieri, il 18 febbraio, il servizio sociale del Comune è stato

allertato da un volontario circa la volontà dei rifugiati che stazionavano sotto i portici

presso il Palazzo municipale di andare via in cambio di una sistemazione alternativa.

Il primo gruppo è stato accompagnato dall'operatore della Caritas Diocesana e con

il pullmino della stessa per incominciare a prendere posto nella stanza. In breve tempo i

ragazzi sono tornati sotto i portici affermando che la sistemazione individuata non era

secondo la loro opinione adeguata. L'intervento si è concluso con un'effettiva impossibilità

ad attivare l'accoglienza per il rifiuto da parte dei potenziali beneficiari.

Nella mattinata odierna, richiesto dalla Polizia Municipale per motivi di igiene

pubblica, il servizio sociale comunale si è recato nuovamente sotto i portici dove era in

corso l'opera di rimozione delle masserizie e pulizia della pavimentazione per il ripristino

di adeguate condizioni igieniche

I giovani stranieri sono stati invitati dalla Polizia Municipale a raccogliersi nella

Piazza Matteotti dove hanno potuto esprimere dubbi sulla ipotesi di sistemazione presso il

Centro. Hanno anche affermato di volere lasciare la Sardegna purché potessero essere

inseriti nel programma SPRAR.

Veloci contatti telefonici con la Provincia hanno dato loro la possibilità di essere

immediatamente ricevuti, negli uffici competenti, per poter fare l'opportuna richiesta.

Si sono recati presso gli uffici della Provincia di Via Cadello accompagnati da

volontari presenti sul posto che hanno dato la loro disponibilità a fare da interprete.

Hanno comunque manifestato la volontà di ritornare a dormire nella via Roma non

accettando la soluzione proposta, ma tale possibilità è da escludere a tutela delle loro

condizioni di salute e igiene.

La responsabile del servizio SPRAR ha riferito che negli uffici si sono presentati

numerosi ragazzi ma solo uno di loro ha presentato la richiesta.

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