Lotta dura per salvare il posto di lavoro. La protesta dei lavoratori della Vesuvius di Macchiareddu sale di livello: questa mattina sette operai si sono incatenati ai cancelli dello stabilimento e di iniziare uno sciopero della fame e della sete che durerà fino a quando la multinazionale inglese non ritirerà la procedura di licenziamento scattata alcune settimane fa. Nel frattempo gli altri dipendenti incrociano le braccia.
Quello di Assemini è uno dei due impianti italiani (l'altro ad Avezzano, in Abruzzo) che l'azienda produttrice di acciaio ha deciso di chiudere entro il 31 dicembre. Sono 105 gli operai sardi che da un giorno all'altro si troveranno senza un'occupazione.
A nulla sono serviti, sino ad ora, gli incontri organizzati dal Ministero dello Sviluppo economico a Roma con l'aqssesorato all'Industria della Regione Sardegna, i sindacati e i vertici di Vesuvius. La multinazionale è ferma nelle sue posizioni mentre il sindacato Cgil sositene i lavoratori in lotta.