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Quando una donna si può sentire davvero al sicuro?

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Stalking, dall'inglese to stalk significa camminare alla ricerca di una preda...Il termine non è stato cercato a caso. La donna è preda per definizione,sia scherzosa che reale. L'ennesimo caso di cronaca cagliaritana riguardante lo stolker che ha squarciato le gomme dell'ex fidanzata non mi lascia indifferente. Una donna deve sentirsi in dovere di mettersi al sicuro, deve guardarsi intorno e avere la necessità di chiedere aiuto nel momento in cui non si sente più libera come vorrebbe. La cronaca nazionale purtroppo ci offre un bollettino di guerra settimanale, tante donne non hanno potuto salvarsi dalla loro condanna di vita e in questa hanno trovato la morte. Ci sono mogli che ricevono la colazione la mattina a letto e altre che in quello stesso letto trovano la morte in un modo atroce e ingiusto. Tanti numeri di aiuto, tante iniziative, ma la verità è che è umiliante che in una società evoluta ci sia ancora il bisogno di protezione per un individuo che probabilmente nella società non è accettato per quello che è. L'indivuduo donna ancora non è libero di rifiutarsi, di opporsi ad una relazione non più gradita e tantomeno a decidere di intraprenderne un'altra. Perchè, chissà per quale sconosciuto motivo, non le viene riconosciuto il diritto di libera gestione degli spazi, dei tempi e delle occasioni di vita.Il silenzio per la vita...  Lungi da me l'idea di fare il solito discorso femminista anticonformista, anzi tradizione e innovazione possono coesistere anche nei rapporti sociali con una buona sintonia. Ma finchè prima pensavamo di vivere in un'isola felice, dove le ragazze potevano uscire da sole e tornare tardi senza temere alcun pericolo, ultimamente questa spensieratezza non si può avere più neanche a Cagliari. Anche il nostro comune ha promosso la campagna del numero di emergenza per le donne, un motivo ci sarà e ci piacerebbe che un giorno quel motivo diventasse solo un tristissimo ricordo.  

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