Dopo il rinvio di novembre è tornato all’attenzione del gup Giuseppe Pintori il fascicolo sulle collaborazioni del personale non docente della Scuola Civica di Musica. Gli ex responsabili della Scuola Civica di Musica di Cagliari, all’epoca istituzione autonoma presieduta da Maurizio Porcelli e oggi internalizzata nell’ambito delle competenze dell’assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune, sono chiamati dall’accusa a rispondere di abuso d’ufficio e falso per alcune decisioni prese in occasione della riconferma del direttore artistico Luigi Puddu, del Vice Direttore Giorgio Baggiani, di due collaboratori amministrativi e di tre ausiliari.
Il Pm Giangiacomo Pilia contesta il fatto che il personale sia stato contrattualizzato senza una selezione pubblica e che il direttore amministrativo della Scuola Sergio Manca non poteva ricoprire quel ruolo essendo in pensione dal 2001.
Inoltre alcune firme su verbali e contratti sono risultate non appartenenti ad uno dei Consiglieri di amministrazione, Marco Ravasio, elemento che la Procura ha provato in parte con una perizia della Consulente Alessandra Piredda.
Il successivo esame peritale, richiesto per individuare l’autore delle firme, ha indicato con buona probabilità nel direttore amministrativo Sergio Manca, difeso dall’avvocato Valentina Sanna, il responsabile del falso materiale, mentre ha escluso responsabilità degli altri dirigenti della scuola.
All’esame del Gup c’era anche la nutrita documentazione fornita dalla difesa che chiedeva il non luogo a procedere in virtù della mancanza di dolo, dell’impossibilità per musicisti e biologi a districarsi in una materia lavoristica tanto complicata quanto innovativa, della reale natura dei contratti che rappresentavano soltanto una proroga di collaboratori in forze alla scuola civica di musica da moltissimi anni e del comportamento contradditorio di Ravasio che ha firmato di suo pugno numerosi documenti deliberati nelle sedute contestate come dimostrato anche nella perizia calligrafica del perito nominato dall’accusa.
Il direttore artistico Puddu fu vincitore di una selezione pubblica e di due ricorsi al TAR nel 1998, il vice direttore Baggiani era stato individuato addirittura prima che il direttore artistico vincesse il concorso.
Alcuni collaboratori furono assunti nel 1999 e altri in anni successivi, tra il 2001 ed il 2008.
In assenza di informazioni e di pareri negativi, il CdA, presieduto da Maurizio Porcelli, difeso dall’avvocato Valeria Aresti, e composto da Giorgio Baggiani, difeso dall’Avvocato Rosalia Bizzarro, con la direzione artistica di Luigi Puddu, difeso dagli avvocati Rosalia Bizzarro e Massimiliano Ravenna, (quest’ultimo non facente parte dell’organismo e per questo assolto nella stessa vicenda dalla Corte dei Conti che ha anche riconosciuto l’assenza di dolo per Porcelli, Baggiani e Manca dimezzando gli addebiti in una recente sentenza attualmente oggetto del ricorso in Appello presso la sezione centrale della Corte dei Conti a Roma), aveva provveduto a riconfermare il personale per poter consentire agli allievi di seguire le attività didattiche considerato che nessun dipendente comunale era disponibile a lavorare in via Venezia in orari serali e notturni ed in giorni festivi e prefestivi.
Inoltre una decisione differente ed un improvviso licenziamento dei collaboratori poteva apparire come un abuso difficilmente spiegabile ed un elemento foriero di denuncie e esposti da parte del personale medesimo.
Lo stesso Direttore Amministrativo Manca, dopo il pensionamento del 2001, ha lavorato negli uffici di Via Roma per altri 10 anni come responsabile gestionale della Scuola a contatto con i dirigenti suoi ex colleghi senza ricevere mai una segnalazione di irregolarità sul suo incarico, ne dagli uffici comunali preposti al controllo né dai revisori dei conti.
Solo la nuova amministrazione, di fazione politica opposta a quella di Emilio Floris, ha sollevato il problema nel 2012 affidando ad un legale esterno all’avvocatura comunale il parere sui contratti che ha dato il via al procedimento penale, dal prossimo 7 giugno oggetto del dibattimento davanti alla seconda sezione penale.