Addio alla cocaina per 12 pazienti sardi su 15 grazie a Rtms

Si chiama stimolazione magnetica transcranica ripetitiva, è la nuova frontiera contro le dipendenze

Franco
03/08/2016
Attualità
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“Su quindici pazienti sardi dipendenti da cocaina, sottoposti alla RTMS, ovvero la stimolazione magnetica transcranica ripetitiva, dodici hanno smesso immediatamente di assumere droga. Su tre pazienti, invece, la cura non ha avuto effetto”.  

I numeri sono esatti e chi li fornisce è Giorgio Corona, medico, proprietario della prima e unica macchina terapeutica sarda Rtms: stimola le cellule cerebrali a produrre dopamina e BDNF, ovvero l’ormone della felicità.

La macchina è arrivata a Cagliari dal Nord Europa a dicembre scorso. “Il tempo di settarla e di studiarla rispetto all’impiego clinico”, prosegue Corona, “ quattro mesi fa abbiamo iniziato a usarla sui nostri pazienti”. Uno studio a Cagliari nuovo, discreto e del tutto anonimo: chi si presenta ha problemi serissimi di dipendenza e chiede e ottiene il riserbo totale. “Sinora in netta prevalenza sono maschi di età superiore ai trent’anni, determinati a liberarsi da questa forma di schiavitù. I risultati, che peraltro erano noti alla comunità scientifica mondiale, sono lusinghieri e in linea con quelli che sono stati riscontrati negli Usa dal professor Bonci, italiano che dirige 5 mila ricercatori al Nida, l’istituto del governo statunitense contro le dipendenza.

Secondo il medico cagliaritano - che ha chiamato il professor Marco Diana (Università Sassari) a dirigere il servizio Rtms – non è solo la dipendenza da cocaina la frontiera possibile per questa macchina: “Anche l’alcol, il fumo e il gioco d’azzardo si possono curare efficacemente mentre per la dipendenza da eroina i risultati per ora sono del tutto negativi”.

Sembrerà strano, nel senso che qui la dipendenza non c’entra nulla, ma anche la depressione viene curata con la stimolazione transcranica. “La depressione colpisce una zona diversa del cervello e anche le stimolazioni che mandiamo sono diverse, per un periodo più lungo ma di minore intensità”, prosegue il medico cagliaritano. E aggiunge: “La ricerca scientifica sulle potenzialità della stimolazione in Sardegna è appena all’inizio ma stiamo valutando forme di collaborazione  con i due atenei sardi”. 

Maggiori informazioni su http://www.rtmsitalia.it/

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