Esulta l’ambasciatore italiano a Pechino: “Tra Italia e Cina grande sintonia”

La visita di Xi Jinping è stato un successo: Ettore Sequi, diplomatico di origine sarda, ribasce la solidità dei rapporti tra i due Paesi

Vero Su Bianco
20/11/2016
Politica
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Ettore Sequi, ambasciatore italiano in Cina, chiara origine sarda, ha parlato alla Agenzia Giornalistica Italia per la Cina di un "clima di cordiale amicizia in cui si è svolto l’incontro" informale di mercoledì scorso tra il Presidente cinese Xi Jinping e il premier Matteo Renzi. Tra i dodici partecipanti alla riservatissima cena del Forte Village di Santa Margherita di Pula, Sequi ha raccontato come la serata si sia protratta più a lungo del previsto. Segno che i rapporti tra il premier cinese e quello italiano sono cordiali e calorosi: “C’è molta chimica tra i due leader”, ha commentato Sequi.

Al netto della sua informalità, il vertice di Pula ha così dato modo ai due Paesi di rinsaldare ancora una volta le reciproche relazioni nell’ottica di un solco tracciato ben prima del G20 di Hangzhou dello scorso 4-5 settembre: “L’Italia – ricorda Sequi – è stata uno dei membri fondatori della banca asiatica per gli investimenti nelle infrastrutture (AIIB, Asian Infrastructure Investment Bank) con una quota del 2%”.

Grazie ai suoi solidi rapporti con il partner asiatico, dunque, il nostro Paese si prepara a vestire i panni di terminale di una nuova “via della seta”: “I porti dell’Adriatico sono uno sbocco più facile al centro Europa rispetto ad altre vie alternative”, ha detto l’ambasciatore.

Ma gli scambi futuri tra Italia e Oriente non saranno soltanto a carattere commerciale: ambiente, tecnologie verdi, innovazione, sono solo alcuni dei settori che la Cina intende sviluppare in collaborazione con il nostro Paese. “Non dimentichiamo – ha poi aggiunto il diplomatico – la possibilità di collaborazioni triangolari su alcune regioni, come l'Africa, da cui provengono molti flussi migratori e che sono per l'Italia, dunque, di interesse strategico”.

A chi gli fa notare che Jinping non ha ancora visitato il Belpaese nelle vesti formali di Presidente della Repubblica Popolare cinese, Sequi risponde che "da circa un anno abbiamo un flusso di visite politiche continuo, numeroso e autorevole”. Un flusso destinato peraltro a toccare il proprio apice istituzionale nelle prime settimane del 2017 con il viaggio del Capo dello Stato Sergio Mattarella in Cina. “La visita di Stato di Xi in Italia – ha chiosato l’ambasciatore – a un certo punto ci sarà”. Anche solo per cortesia diplomatica.

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