Donne Impresa - Sono 5.262 le "artigiane coraggiose" della Sardegna
che sfidano la crisi ma negli ultimi 5 anni ha chiuso quasi l'8%:
trend peggiore in Italia. Confartigianato Sardegna: "Occorrono
interventi che liberino tutte le imprese da vincoli e costi se
soffocano le iniziative".
Cinque anni di crisi in Sardegna hanno lasciato il segno anche sul
tessuto imprenditoriale gestito dalle donne artigiane. Infatti, tra il
2008 e il 2013, è scomparso il 7,9% delle "aziende rosa", passando da
5.713 unità a 5.262. Negli ultimi 12 mesi, il tasso di chiusura è
arrivato al 2,6%.
Sono questi i numeri che emergono dalla "fotografia" scattata
dall'Osservatorio sull'Imprenditoria Femminile e dall'Ufficio Studi di
Confartigianato, che vuole raffigurare la situazione delle artigiane
nella nostra isola.
La Sardegna, con quasi l'8% di chiusure negli ultimi 5 anni, ha il
peggior trend d'Italia (media nazionale +1,5%) seguita dalla Sicilia
(-6,6%) e la Basilicata (-3,3%). L'incremento maggiore, al contrario,
è stato registrato a Bolzano (+14%), Trento e Valle D'Aosta (+8,8%) e
in Toscana (+7.9%). Da notare che nel periodo pre crisi (2005-2008),
l'imprenditoria artigiana femminile della nostra regione cresceva più
della media nazionale (+1,5% della Sardegna contro il -0,3% della
media Nazionale).
A livello regionale le 5.262 le donne artigiane sono impegnate nei
servizi alla persona (2.816 imprese), nel manifatturiero (1.216), nei
servizi alle imprese ( 880) e nelle costruzioni (325).
Tra le vecchie province, poco più di 2mila imprese (-1,6% rispetto a
un anno fa) sono registrate in quella di Cagliari; seguono Sassari
(1.821/ -2,9% rispetto al 2012), Nuoro (926/ - 3,5% rispetto al 2012)
e Oristano (424/ - 3,4% rispetto al 2012).
"I dati del nostro Osservatorio - sottolineano da Confartigianato
Imprese Sardegna - dimostrano come l'imprenditoria femminile sarda
vada incoraggiata. C'è la necessità di interventi che liberino tutta
le aziende dai troppi vincoli e dai costi che soffocano le
iniziative". "E' necessario - continua l'Associazione Artigiana -
poter contare su un welfare che permetta alle donne di conciliare
lavoro e famiglia e di esprimere nell'impresa le proprie
potenzialità ".
A questo proposito, Confartigianato Imprese Sardegna, attraverso la
propria rappresentanza nazionale, ha sollecitato la riattivazione, da
parte del Governo, del Tavolo dell'Imprenditoria Femminile con la
rappresentanza delle associazioni imprenditoriali. Inoltre ha chiesto
di rendere finalmente fruibili i 20 milioni di euro destinati con un
decreto dello scorso marzo alla sezione speciale del Fondo centrale di
garanzia dedicato alle imprese femminili.
"Quei 20 milioni - precisano dall'Associazione Artigiana - sono
importanti per le donne che vogliono fare impresa e che hanno maggiori
difficoltà di accesso al credito rispetto ai colleghi maschi".
Confartigianato ha poi proposto una nuova edizione della legge 215 per
l'imprenditoria femminile che, negli anni, ha consentito la nascita di
oltre 70.000 aziende guidate da donne e ha permesso un incremento
occupazionale di oltre 90.000 unità in tutta Italia.