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Uno spiraglio di speranza nel settore dell'edilizia

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Questo è quanto emerso dal rapporto sull'edilizia dell'Ufficio Studi
di Confartigianato su dati Istat.

Tra tanti segnali negativi, per le costruzioni qualche luce può
accendersi grazie agli incentivi per le ristrutturazioni e la
riqualificazione energetica degli edifici. Il rapporto di
Confartigianato rivela infatti che in Italia, a ottobre 2013, sono
2.316.000 i proprietari di immobili orientati ad effettuare nei
prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione nella propria
abitazione, e grazie alle misure introdotte dal Governo, il loro
numero è aumentato del 37,4% (+ 631.000) rispetto a ottobre 2012.

"Questa degli incentivi è stata una boccata d'ossigeno - sottolineano
gli edili di Confartigianato Imprese Sardegna - rendendo permanenti e
stabili questi "sostegni" si potrebbero raggiungere più obiettivi come
il rilancio delle imprese delle costruzioni, la riqualificazione del
patrimonio immobiliare, il risparmio energetico, la difesa
dell'ambiente e l'emersione di attività irregolari".

A livello nazionale, nel periodo 2007- 2012 le Costruzioni sono il
settore che ha sofferto maggiormente la crisi: mentre l'economia
italiana registra una perdita di valore aggiunto cumulata in volume
del 6,6%, l'edilizia ha mostrato un calo addirittura del 22,2%.

In discesa anche i finanziamenti alle imprese di costruzione: tra
giugno 2012 e settembre 2013 la flessione è stata del 2,8%.

Contemporaneamente continua la flessione dei mutui alle famiglie per
l'acquisto di abitazioni: da agosto a ottobre è diminuito dell'1%,
mentre nell'area euro è in crescita dello 0,9%. E anche per le
famiglie il tasso d'interesse applicato sui mutui per comprare casa è
maggiore di 54 punti base rispetto alla media dell'Eurozona: 3,31% a
fronte del 2,77%. Parallelamente anche le compravendite immobiliari
nel III trimestre 2013 sono diminuite del 6,6% su base annua: è il
settimo calo consecutivo, ma continua il rallentamento iniziato nel
2013. La diminuzione delle compravendite si traduce in un consistente
stock di case invendute, pari, nel 2012, al 64,4%.

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