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Crollo dei mutui casa in Sardegna: -4,1% rispetto al 2012.

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Ogni prestito impegna il 23,2% del reddito famigliare. Confartigianato
Sardegna: "E per gli occupati in edilizia è decimazione". I dati
provinciali degli impieghi e dell'incidenza dei mutui sul reddito.

Nel 2013, in Sardegna, crollano ancora i mutui casa. La decrescita
segna un -4,1% rispetto all'anno passato, ben al di sopra della media
nazionale (-3,3%), posizionando la nostra regione nelle retrovie
(terz'ultima) dopo solo alla Calabria (-5,1%) e l'Emilia Romagna
(-4,4%). In ogni caso, nell'isola, nell'ultimo anno, è stato concesso
un totale di 5,5miliardi di prestiti per l'acquisto di abitazioni. A
livello provinciale, concessioni crollate nei capoluoghi storici
mentre è boom in Ogliastra, Olbia Tempio e Medio Campidano.

Confartigianato Imprese Sardegna segnala anche i dati estivi che hanno
gelato l'occupazione nell'edilizia sarda: dal 1° gennaio 2008 al 1°
luglio di quest'anno, è stato perso il 38% della forza lavoro, quindi
circa 26mila addetti sono stati licenziati, ovvero una differenza 2013
sul 2012 del -9,3%. Per l'Associazione Artigiana è una "decimazione".

L'elaborazione fatta dall'Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato,
su dati Banca D'Italia e Unioncamere-Tagliacarne, aggiornati al mese
di aprile, pongono la Sardegna ancora nelle posizioni di rincalzo nel
settore delle costruzioni.

"Sono le ennesime brutte notizie per l'edilizia - commentano da
Confartigianato Imprese Sardegna - derivate dal fatto che la domanda
di mutui si è fortemente indebolita per la marcata contrazione del
reddito disponibile e per la ridotta capacità di risparmio delle
famiglie". Ciò significa sia la scarsa disponibilità economica per
acquistare abitazioni, sia l'elevata selettività delle banche, rimasta
elevata a causa del peggioramento delle prospettive dell'attività
economica e, in particolare, di quelle del mercato immobiliare.

Il mutuo casa, in Sardegna, incide in media per il 23,2% del reddito
disponibile di ogni famiglia, dato che pone i sardi a metà classifica
su una media nazionale del 28,3%. I lombardi sono quelli che spendono
di più (il 35,8% del loro reddito) mentre i lucani sono quelli che
spendono meno (l'11,8%).

"Nella classifica dell'incidenza sul reddito - continua l'Associazione
Artigiana - non a caso vediamo che i cittadini delle regioni del
centro-nord sono quelli che investono di più sulla casa. Segno
evidente di una maggiore disponibilità e di una maggiore vivacità del
mercato".

A livello provinciale, 2,7miliardi di mutui sono stati erogati a
Cagliari (-4,2% rispetto al 2012) e 1,390 a Sassari (-11,5%). Seguono
Olbia-Tempio con 499milioni (+28,2%), Nuoro con 368 (-9,7), Oristano
con 305 (-5,4%), Carbonia-Iglesias con 155 (-5,7%) , Medio Campidano
con 84 (+12,6%)e Ogliastra con 50 (+28,7%).

Per quanto riguarda la percentuale del mutuo concesso rispetto al
reddito famigliare disponibile, i cittadini del Medio Campidano
impiegano sono il 7,3% del loro reddito, seguiti dall'Ogliastra con il
7,4% e da Carbonia Iglesias con il 9,9%. Seguono gli oristanesi che
impiegano il 14,2%, i nuoresi con il 17,1% e i galluresi con il 19,9%.
Percentuali in linea con la media nazionale quelle rilevate a Sassari
(28,5%) e a Cagliari (30,5%).

"Questi dati sono da leggere in chiaroscuro - precisa e conclude
Confartigianato Imprese Sardegna - perché nelle province dove i mutui
concessi sono cresciuti questo può significare o che le banche sono
state più disponibili, oppure, allo stesso tempo, che le famiglie non
hanno una immeditata disponibilità di fondi per le evidenti difficoltà
derivate dalla crisi. Lo stesso discorso, all'opposto, vale per le
province con segno negativo".

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