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Sbarcano a Cagliari i sequestratori dei pc

Pirati informatici all'assalto: un virus "congela" i file e per riaverli bisogna pagare un riscatto. Ecco i consigli degli esperti per proteggersi

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L'incubo è iniziato con un messaggio anonimo. Che dice così: il tuo pc ha problemi, se vuoi risolverli segui le nostre indicazioni. Come in un sequestro di persona, solo che a perdere la libertà sono i file del pc e non gli uomini. E ora se i proprietari di quei file - che a volte sono archivi di lavoro e altre volte foto di famiglia - li rivogliono devono pagare circa cinqucento euro. La cifra del riscatto varia a seconda dei pirati informatici: per pagare bisogna andare sino in fondo, seguire le indicazioni dei banditi della Rete. E alla fine i file saranno liberati. Forse. O forse no.

"Nell'attesa restano imprigionati, come se fossero cristallizzati. Il proprietario li vede ma non può aprirli", spiega Marina Floris, titolare della New Cm, il negozio di via Pessina 6 a Cagliari considerato il numero uno nella riparazione dei pc, tablet e telefoni infetti in Sardegna. "Solo questa settimana abbiamo ricevuto tre pc "congelati", sequestrati con i virus durante le feste. Ci capitano almeno una decina di casi disperati così al mese e ogni volta non resta che dare la stessa risposta, purtroppo. O il cliente paga il riscatto, e non è ovviamente detto che ottenga il risultato sperato. Oppure è meglio lasciar perdere e formattare il disco rigido. Dipende dal valore del contenuto del pc: ognuno sa cosa custodisce dentro il suo computer e la cosa migliore è imparare a salvare i propri dati periodicamente". Chi è la vittima principale di queste pestilenze moderne? "Tutti possono esserlo", conclude Floris, "noi asciughiamo soprattutto le lacrime degli avvocati, che sono la gran parte della nostra clientela".  

Ma come fanno questi virus così potenti a entrare nel pc? "In realtà sono programmi che si autoinstallano, spesso realizzati da hacker russi", spiega Marco Boi, ingegnere informatico. E prosegue: "Basta cliccare per sbaglio sulle finestre pop up o frequentare i siti porno o di gioco d'azzardo per rischiare di essere attaccati. Certo, i rischi sono molto molto minori per chi usa Apple e iphone anche perché si tratta di sistemi operativi meno diffusi di Android. In ogni caso il consiglio che do è quello di copiare i file almeno una volta alla settimana, su un altro disco. Non ci sono alternative se si vuole stare sicuri".  (p.f.)

  

 

 

 

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