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Condomini Solidali, Social Street: nuovi strumenti di relazione

L'Associazione Culturale FestinaLente terrà un convegno oggi alle ore 16 presso il T Hotel

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Tra qualche ora presso il T Hotel in via dei Giudicati 66 , a Cagliari, l’ Associazione Culturale FestinaLente terrà un convegno su “Condomini Solidali, Social Street: nuovi strumenti di relazione”. 

A Sassari è già in fase  sperimentale un nuovo modo di relazionarsi con i propri vicini di casa e ha prodotto ottimi risultati. 

Chi abbia partecipato a una riunione di condominio avrà notato come, spesso, ci si guardi con diffidenza, se non con astio: in tutta Italia vi sono – e non è un caso - oltre un milione di contenziosi legali tra condòmini. Un fatto che mostra l’alta litigiosità e la forte difficoltà di relazione che caratterizza questi consorzi di rapporto tra i cittadini proprio nel momento in cui sono chiamati a cogestire un bene affettivamente – oltre che materialmente - importante come la casa in cui si abita. Da qui l’idea di una ricerca volta a individuare una serie di pratiche in grado di stimolare momenti di relazione tra i vari condòmini e condomini. Nonostante sembrasse, inizialmente, un’impresa impossibile, il progetto è stato realizzato in alcuni quartieri di Sassari e ha prodotto ottimi effetti.

Se ne parla a Caglari, in un convegno a cui interverranno Cecilia Sechi (coordinatrice del progetto e già assessore alle Politiche sociali del Comune di Sassari) che illustrerà che cosa ha dato il via all’intervento con “Come nasce l’idea”; Paola Boiano (dell’associazione Festina Lente, organizzatrice dell’evento) che chiarirà il significato del progetto con l’intervento “Dai beni relazionali ai condomini della città”; Paolo Zedda (supervisore dei “facilitatori”, chi sul campo ha mediato la creazione di nuove modalità di relazione condominiale) con “Le relazioni una pratica in disuso) e Roberto Paracchini(giornalista scrittore) che darà una lettura di quanto realizzato con “L’altruismo interessato, dalle distonie alle pratiche del possibile”.

Il Progetto è finanziato dalla Fondazione di Sardegna.

 

 

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