Da settembre a oggi il prezzo del latte è salito da 0,50 a 0,85 centesimi. Lo ha detto questa mattina il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu: “Siamo in possesso di contratti a 0,85 che certo non ci soddisfano, ma danno dignità in più ai pastori”.
Insieme al direttore regionale della confederazione Luca Saba, Cualbu ha puntato l’indice contro trasformatori e industrie casearie dell’isola, accusati di aver seminato il panico tra gli allevatori negli scorsi mesi al solo scopo di far scendere i prezzi. Una lettera congiunta a firma Legacoop, Consorzio di tutela del pecorino e Confindustria sarebbe stata indirizzata al Presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’Assessore regionale all’Agricoltura Elisabetta Falchi per denunciare una sovrapproduzione di 430 litri di latte ovino e paventare il rischio di una chiusura anticipata dei caseifici.
Immediata la replica di Coldiretti: “Nell’annata appena trascorsa non è stato munto un solo litro di latte in più rispetto al precedente. La produzione di latte è stata di 286.611.739 litri come certificato dall’Organismo di Controllo INEQ”.
“L’allarmismo sulla sovrapproduzione e il fatto che molti allevatori siano stati presi per la gola con contratti a 50 centesimi sono state azioni molto scorrette che di certo non hanno aiutato il comparto”, ha sottolineato Cualbu, che ha poi chiesto maggior attenzione da parte della Regione “perché in assenza di un arbitro che faccia rispettare le regole a tutti il più forte (il trasformatore) prevarica il più debole (il pastore)”.