Partecipa a CagliariQuotidiano.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Due Cagliari in serie A

L'intervento di Edoardo Scarpetta: il voto di domenica riguarda tutta la Sardegna

Condividi su:

Il Cagliari ha raggiunto la meta, dopo solo un anno di purgatorio è risalita in serie. Un’annata a due velocità,  partenza a razzo e  finale  con un po’ di apprensione, in verità molto limitata. Finalmente in serie A.

Ma domenica Cagliari, la nostra città, la nostra Casteddu gioca una partita ben più importante. Infatti in tale data  si terranno le elezioni comunali . Ricordiamo che si voterà solo la domenica dalle ore 7 alle ore 23. All’inizio quindi della nuova settimana la città avrà scelto i suoi nuovi amministratori.

Sarebbe bello se il Sindaco (chiunque sarà) potesse scegliere  i giocatori (assessori) tra tutte le professionalità, le esperienze, le culture, le persone e le eccellenze presenti in ogni schieramento ma ovviamente ciò non fa parte della politica e non rispetterebbe il mandato popolare che di solito genera esclusività nella scelta della squadra (come ovvio e a nostro avviso giusto che sia) .

Ma occorre fare una riflessione di più ampio respiro istituzionale per risollevare una città che si trascina ancora problemi che restano tuttora irrisolti e che non sono propriamente solo della città ma di tutta l’isola. Del resto come la squadra di calcio anche la città ha il pregio e talvolta il difetto di rappresentare tutta l’isola. Cagliari permane il centro della politica, della vita amministrativa, crocevia di tutte le culture e istanze dell’Isola e non solo.

Quindi il voto di domenica ha un’importanza che travalica i confini comunali.  La recente costituzione dell’Area Metropolitana inoltre non fa che confermare il nostro pensiero.

Ora Cagliari gioca la sua partita.  E come per la squadra noi vogliamo vedere Cagliari all’attacco per raggiungere i propri obbiettivi di sviluppo economico e sociale, fatto di lavoro, di ricerca di investimenti, di iniziative ma anche di solidarietà, di ospitalità, di accoglienza. Cagliari deve diventare il fulcro di una cultura mediterranea e deve essere lo start point di un ponte verso gli altri. Deve saper riconoscere le proprie eccellenze e non solo beneficiare i soliti “eccellenti”. Deve uscire dal particolarismo politico sociale per ridare ossigeno a tutti i cittadini che vogliano intraprendere una nuova via, un nuovo percorso, anche di impegno attivo politico e sociale. Deve difendere con tutte le sue forze la propria autonomia culturale, la sua Università, i suoi giovani ma deve tutelare il proprio ambiente naturale, deve ridare smalto anche alla propria  architettura urbana , incentivando una cultura estetica che va dalla gestione anche dei singoli balconi fino alla rinascita di centri di ritrovo popolare.

Noi vogliamo una Cagliari non arroccata sul Castello ma che possa essere punto di approdo sia economico che sociale e aperta a tutte le culture, nel reciproco rispetto di ognuno, ricordando che i confini della libertà sono ben definiti dai  diritti degli altri. Ma che esistono anche i doveri di ognuno … e noi vogliamo richiamare con forza questo senso del dovere civico per costruire una città per tutti (dai bambini agli anziani). Un mondo coeso che rappresenti un esempio da imitare, da rispettare.  

Sarebbe bello che dopo le elezioni tutti contribuissero effettivamente alla crescita della nostra città, vincitori in primis ovviamente ma anche i vinti. Un’opposizione può essere, perche’ no, anche costruttiva e a volte può consentire di realizzare progetti e idee definiti a priori irrealizzabili. Tutte le classi sociali devono essere coinvolte, come se fosse una squadra dove difesa centrocampo attacco devono giocare all’unisono, senza disunirsi e allungarsi

Noi non potremo mai dirci veramente soddisfatti se non quando i nostri giovani non dovranno piu’emigrare per lavoro o per studio,  i nostri anziani, disabili, malati   non verranno assistiti in modo dignitoso, se tutti non potranno dirsi felici di vivere e lavorare  nella nostra meravigliosa città.

Ora spetta solo a noi portarla in serie A e domenica spetterà ai Cagliaritani fare i presidenti e scegliere l’allenatore

Speriamo di poter brindare tra poco in piazza Yenne anche per la piena occupazione, per la crescita  economica , culturale, sociale della nostra città e poter brindare tutti… proprio tutti. Noi non ci accontentiamo del pareggio.

 Noi vogliamo Cagliari all'attacco. 

Condividi su:

Seguici su Facebook