Non ci sono più dubbi, in merito alle falsità riportate dal giornalista Marco Bova all'interno del suo ultimo libro su Messina Denaro e riguardanti in prima persona l'avvocato Roberto De Mari e la giudice Rossana Penna. I due coniugi non hanno di certo preso bene la menzione dei loro nomi nel volume dal titolo “Messina Denaro. Latitante di Stato” che è stato pubblicato dalla casa editrice Salani, che dopo un'attenta esamina dei fatti ha inviato una lettera ufficiale di scuse alle parti interessate. D'altronde, parliamo di un tema scottante e delicato: Messina Denaro è un mafioso appartenente a Cosa Nostra e rimane uno dei latitanti più ricercati al mondo. Non c'è nulla di cui meravigliarsi se Roberto De Mari e Rossana Penna abbiano voluto sottolineare le falsità scritte nei loro riguardi all'interno del libro che ne racconta la storia.
Facciamo però un passo indietro e andiamo a vedere qual è stato l'errore commesso da Marco Bova, l'autore del volume su Messina Denaro.
Puddu e le (false) accuse nei confronti dell'avvocato De Mari
È in particolare un capitolo del libro ad aver suscitato malumori e contestazioni da parte dei coniugi: quello che Marco Bova ha dedicato alla città di Trapani. Al suo interno, l'autore riporta infatti le accuse avanzate dal pregiudicato e narcotrafficante Elio Eligio Puddu nei confronti dell'avvocato De Mari. Archiviate dal Gip di Brescia in quanto calunniose, le parole del criminale sono state citate in modo chiaro nel capitolo scritto da Marco Bova, che non si è minimamente preoccupato di precisarne l'infondatezza.
Eppure, i fatti non lasciano spazio ad alcun dubbio tant'è che lo stesso Puddu aveva accusato De Mari in seguito al provvedimento cautelare emesso dal magistrato Rossana Penna. Parole al vento dunque, dettate probabilmente dal desiderio di rivalsa e di mettere in cattiva luce chi ne aveva dimostrato la colpevolezza.
Quel che è certo, oggi come allora, è che De Mari e Penna non andavano menzionati in tale contesto e che il giornalista Marco Bova abbia commesso un grave errore nel farlo.
Le scuse ufficiali della casa editrice Salani
Non a caso, le scuse ufficiali a De Mari e Penna non sono tardate ad arrivare e sono giunte proprio dalla casa editrice Salani, che ha pubblicato il volume di Marco Bova. La stessa ha ammesso che quanto scritto dal giornalista rappresenta una lesione della loro immagine professionale, anche e soprattutto perché si tratta di accuse del tutto infondate e di falsità vere e proprie.
La casa editrice Salani non si è limitata però ad una lettera di scuse. Ha provveduto immediatamente alla revisione del volume in formato e-book e garantito che i nomi di De Mari e Penna saranno eliminati anche nelle prossime edizioni cartacee del libro. Per sottolineare infine il proprio rammarico per quanto accaduto, la Salani ha dichiarato di voler effettuare una donazione di 2.000 euro all'associazione Amici del Croff, del Policlinico di Milano, a supporto della ricerca per le malattie renali. La questione, dunque, si può adesso considerare chiusa.